lunedì 28 luglio 2014

"Crisi d'identità e di coscienza...roba da trentenni..."

"Crisi d'identità e di coscienza...roba da trentenni..."

Io parlo...scrivo...e poi ancora parlo...dispenso consigli e frasi fatte,
un collage di non so quali libri o film mi è capitato di vedere in vita mia e di cui non ho neanche più memoria,
I buoni e saggi equilibrati positivi consigli che non ho mai saputo seguire.
Poi arriva il buio, l'insonnia, non riesco a star fermo un attimo, cerco di non sprecare il mio tempo,
ho un sacco di cose da fare, obiettivi da raggiungere, e rilassarsi sarebbe imperdonabile, perchè il tempo stringe.
Ma è inutile, sono completamente assente a me stesso, incapace a concentrarmi su qualsiasi attività,
e ogni sforzo a ricordare un qual si voglia ricordo, sfocia inesorabilmente nel buio più totale.
L'oppressione di queste quattro mura non fa che alimentare questa condizione mentale che non posso sopportare oltre.
Mi appresto a uscire nel cuore della notte alla ricerca di non so che cosa.
Era una delle tante notti in bianco da qualche anno a questa parte, eppure qualcosa di diverso accadde.

Passando davanti allo specchio in camera da letto mi soffermai sulla mia immagine:
i segni dell'età che avanza, qualche capello bianco la, una ruga li, la pelle non è più quella di un fanciullo.

Ad un tratto sento una voce: -32 anni, non si torna più indietro-

Non riuscivo a capire chi stesse parlando, ero completamente solo.
Continuando ad osservarmi attentamente mi resi conto che quella voce non poteva che provenire dallo specchio,
immobile, mi guardava fisso, inquietante, con il volto in penombra
mi parlava senza muovere le labbra, lentamente, risoluto, con quel tono da fredda cinica sentenza,
un tono che non lascia spazio ad argomentazioni.
Ho pensato fosse un brutto scherzo della mente, troppi pensieri, una giornata lavorativa sin troppo intensa,
una boccata d' aria e in breve sarei stato di nuovo sereno nel mio letto.
Ma ecco che la voce incalzava:

-la strada che hai imboccato ti si è cucita nelle carni dei piedi ormai, legata da un filo metallico indistruttibile,
e i piedi fanno male e sanguinano, ma non puoi smettere di camminare,
gli avvoltoi volano già sopra di te, e i mangiatori di carogne ti inseguono già, seguono la scia di sangue, aspettano solo un momento di debolezza,
ti finiranno senza pietà, non ti puoi fermare, non puoi più tornare indietro, e se provi a cambiare strada adesso, "straapp", "riiipp", le cuciture ti scarnificheranno i piedi, sarebbe la fine per te-

C'ero proprio io la in quello specchio, ma non era la mia voce quella che sentivo, era diversa, e nonostante mi sforzassi di non ascoltarla, non riuscivo a farla tacere.

-hai sbagliato tutto! Non sai chi sei ne chi vuoi essere o chi eri, non sai cosa vuoi,
non sai perché, ne come, non sai dove andare ne da dove vieni, non sai scegliere un obiettivo
e se lo fai non riesci a portarlo a termine, hai fatto solo scelte sbagliate.
Ora sei debole, lento, pigro, non hai più la forza di virare e cambiare direzione,
di andare dove vuoi tu se non dove ti portano le circostanze.
Non riesci a credere più a niente, non riesci a innamorarti di niente e di nessuno,
il tuo fuoco è morto, l' anima spenta, sei gelido.-

Ad un tratto mi sentivo nudo come un verme, un freddo brivido saliva dalle mani al collo per poi scendere giù per la schiena.
D'istinto volevo fuggire, ma le gambe, come fossero tramutate in pesante cemento me lo impedirono.

-Stai scoprendo cos'è l'invidia, l'invidia per chi ce l ha fatta, perché stai prendendo coscienza che tu non puoi più.
Ti sei fatto incastrare, ti sei fatto fottere, nascosto dietro mille alibi, sempre pronto a dedicarti a qualcosa di improvvisamente importantissimo
che ti allontanava sempre più dai tuoi obiettivi, con il solo scopo di rimandarli per la paura di fallire nel loro compimento.
Non avresti sopportato che il risultato non fosse così perfetto come te lo eri immaginato, di scoprire che tu non sei diverso dagli altri, che tu non sei speciale, che sei uno schiavo qualunque.
Tu pensi che da un giorno all'altro farai qualcosa che ti farà cambiare vita, illuso! Una vita diversa si costruisce negli anni, non in un giorno! Stolto!
Zitto e cammina ora! E nutri la tua illusione, nutrila più che puoi, ma sappi  che è solo per colpa tua e tua soltanto se rimarrà tale.!-

L'irrequietezza lasciò il posto al turbamento, il senso di vuoto immotivato riempito dall'atroce sentenza di questa sorta di giudice infernale che era li, da qualche parte nel mio inconscio, pronto a condannare la mia indegna condotta.
Andai verso la porta, scendendo le scale di casa a passo svelto, avido d' aria, e tra me e me pensai rasserenandomi:

"Una passeggiata notturna mi schiarirà le idee, il sonno può aspettare, alla luce del sole il timore d'addormentarmi svanirà e il rumore dell'inquietudine sarà sommerso dal caos della città in movimento."

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