domenica 7 settembre 2014

Più sapere = meno religione

Vista come metafora per educare ai principi morali, non ce ne dovrebbe essere bisogno, perché credo che siamo in un momento storico dove i principi morali, l'amore e il gusto di vivere nel rispetto reciproco si possono insegnare senza il terrore della punizione divina.
Spegne la ricerca a domande e soluzioni ai problemi terreni, ricercando la speranza e le risposte in realtà fantastiche inventate dall'uomo, fuggendo dall'accettazione della realtà e rinunciando a fare veramente qualcosa per mettere in atto un cambiamento.
E' stata, è e sarà, il più funzionale strumento per il controllo delle masse. La religione, e questa non l'ho scritta io,"è l'oppio dei popoli", ma grazie alla continua diffusione del sapere, è prossima l'ora del risveglio. Non è più il momento adatto per amare il cielo. E' ora di amare la terra e i suoi abitanti, prima che sia troppo tardi.
Le religioni servono a renderci ulteriormente diversi e quindi divisi, in modo che non si crei empatia, e non nasca la solidarietà che porterebbe alla lotta per il soccorso degli oppressi, perché uniti saremmo troppo forti non ci potrebbero controllare.
Ci mettono gli uni contro gli altri e si nutrono del nostro sangue. Sono loro, quelli che hanno sempre fame e sete, che non si saziano mai, sono i "prendi" , sono il cancro della terra, e sono maligni.
Religione e politica hanno lo stesso scopo: far credere alla gente qualcosa per fargli fare qualcosa che ti fa guadagnare potere e denaro senza usare la forza facendogli credere che sia per il proprio interesse e per quello dei propri simili.

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