"pre-social-network" vs "post-social-network"
Ricordo più di qualche anno fa: quando si andava a trovare qualcuno, o
questi veniva a casa nostra, e gli si facevano vedere le foto, era un
rito inevitabile tra amici, parenti e nuove conoscenze. C era il fascino
e il gusto della sorpresa, dell esclusiva, di condividere le emozioni
suscitate dalle foto insieme alle persone vicine, le fotoricordo
assumevano un significato intimo e
prezioso. Quello che dicevi durante una conversazione era correttamente
interpretato grazie al tono della voce e il linguaggio del corpo,
anzichè essere trasmesso tramite vuote parole lasciate a libera quanto
inevitabilmente distorita interpretazione. Noto da qualche anno a questa
parte: foto e pensieri personali riguardanti la propria vita privata
gettati in pasto alla folla, alla merce del primo conoscente, pronto a
giudicare che tipo di persona sei e cosa fai nella vita e di conseguenza
il modo in cui approcciare o non approcciare con te, distorgendo la
reale percezione della tua personalità. L inevitabile cozzare della
realtà virtuale con la vita vera, la distruzione delle aspettative, la
preclusione di poter vivere e conoscere una persona vera per come si fa
nella vita reale; e tutto ciò perchè inconsciamente ci soffermiamo sulla
"COPERTINA DI UN LIBRO CHIUSO" , che altri non è che il significato
letterale della parola "FACEBOOK". Facebook è un mezzo, e come tutti i
mezzi, se ne può far un uso sano e costruttivo, o un uso malato e distruttivo.
La mia riflessione, non vuole essere affatto una critica a fb, o ancor
peggio una condanna, ma è semplicemente un invito a non farsi trascinare
dal mezzo, riconoscendone oltre che le potenzialità, anche i limiti.
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