martedì 23 dicembre 2014

Generazioni di sogni infranti

In cerca di felicità in realtà parallele
In cerca di individualità in uno stereotipo
In cerca di libertà in un padrone

giovedì 16 ottobre 2014

"C'è posto anche per te"

Quanta amarezza nell'ignoranza.
Quanta pena nella saccenza.
Quanta rabbia nella frustrazione.
Quanta mediocrità nella falsità.
Oh ipocrita sofferente di vita
che elargisci la tua inadeguatezza
al capro tuo prossimo.
Ma il mio buco di culo è largo
e c'è posto anche per te troglodita.
Sono tutto oleato, senza paura,
ma con la macchia, una macchia di vita.
Mi scivoli via con la tua vuotezza.
La mia onta è la pazienza
con quelli come te che non meritano.
La consapevolezza che quelli come te non cambiano.
La speranza che l'evoluzione della razza umana
estingua la tua stirpe e di quelli come te.

grazie

Grande uomo
professore di vita
affascinante narratore
rapitore di serate trascorse
in viaggio con lui
immerso nei suoi racconti
e nelle sue avventure
dissacrante
esilarante
vivo


mercoledì 17 settembre 2014

"specchi davanti specchi dentro specchi dietro specchi"

Quello che è successo, è la conseguenza di quello che già credevi.
Quello che hai scoperto, è il completamento di quello che già pensavi.
Ricordati che sei uno specchio, e che sei circondato da specchi come te,
tutti in affanno a cercare di guardare e apparire.
Ignari di essere solo un riflesso dentro il grande specchio,
che non è altro che l'illusione della realtà che percepiamo.
Quello che vedi è solo il riflesso delle tue esperienze passate che ti porti dentro,
dei sentimenti e delle sensazioni che provi, di quello che vuoi e non vuoi vedere.
E' li, dietro lo specchio, che si nasconde la reale sostanza dell'individuo,
dove la puoi toccare, annusare, assaggiare, senza bisogno di occhi e parole
solo il silenzio, il buio, l'amore.

lunedì 15 settembre 2014

Dal diario di un bambino malato di crescita

Crescere è come morire un poco alla volta
la realtà che mi circonda perde un pò dei suoi colori
ogni giorno di più
e le giornate di gioia e spensieratezza infinite sono sempre più rare
ma poi certe canzoni risvegliano in me quella sana rabbia adolescenziale
e mi sento di nuovo vivo, invincibile e immortale al pari degli dei
incosciente, arrogante, indomabile
con la voglia di spaccare il culo al mondo
vedo la bellezza in ogni strada percorribile
infinite possibilità tutte realizzabili
poi la canzone finisce e il sogno svanisce
questi momenti sono sempre più rari
sempre più brevi
anche la musica fa sempre più fatica a entrarmi dentro
come se ci fosse una crosta di freddo cemento
a isolare le mie emozioni dagli stimoli esterni.
Un giorno non ricorderò neanche più questi momenti
Sarò cresciuto del tutto, sarò totalmente morto.
E quando avvertirò quella sensazione di vuoto in me,
e non capirò di cosa si tratta,
forse mi ricorderò di non ricordare qualcosa di importante,
qualcosa di unico e prezioso, qualcosa che non tornerà più.

giovedì 11 settembre 2014

dilemmi in ritardo

Il dilemma sorse nel preciso istante in cui mi resi conto
e senza neanche averne la benché minima intenzione
d'aver il dilemma risolto

crateri

Raggi di sole solidi come accecanti pilastri marmorei scagliati dal cielo
infilzarono la terra generando enormi crateri di luce

la linea che non c'è

E' la linea che non c'è la più potente
  a delineare
  a mostrare
  a realizzare
realtà e sogno

sento...

...le vibrazioni nella fermezza
...la forza nella leggerezza
...la luce nell'ombra

vedo la forza...

...del tratto nella leggerezza
...della luce nella sua assenza
...dell'espressività nell'inutilità delle parole

Le astinenze

è quando t'abitui all'assenza delle cose che impari a farne a meno

linea luce

Per disegnare la luce non disegnare la luce
Per disegnare la linea non disegnare la linea

Forse si forse no

forse il tempo cancellerà il male fatto
forse l'amore sarà così grande da superare la diversità
forse la speranza di vincere sarà più forte della paura di perdere

Giiiira la ruotaaa gi..ra..la..

Più veloce gira la ruota, più veloce girerà
più lenta gira la ruota, più lenta girerà
arduo invertire il senso di rotazione
impossibile fermarla come il tempo
inutile guardarla girare senza farla girare
gira la ruota senza farti ruotare
la ruota ti porterà lontano
o ti travolgerà

domenica 7 settembre 2014

Più sapere = meno religione

Vista come metafora per educare ai principi morali, non ce ne dovrebbe essere bisogno, perché credo che siamo in un momento storico dove i principi morali, l'amore e il gusto di vivere nel rispetto reciproco si possono insegnare senza il terrore della punizione divina.
Spegne la ricerca a domande e soluzioni ai problemi terreni, ricercando la speranza e le risposte in realtà fantastiche inventate dall'uomo, fuggendo dall'accettazione della realtà e rinunciando a fare veramente qualcosa per mettere in atto un cambiamento.
E' stata, è e sarà, il più funzionale strumento per il controllo delle masse. La religione, e questa non l'ho scritta io,"è l'oppio dei popoli", ma grazie alla continua diffusione del sapere, è prossima l'ora del risveglio. Non è più il momento adatto per amare il cielo. E' ora di amare la terra e i suoi abitanti, prima che sia troppo tardi.
Le religioni servono a renderci ulteriormente diversi e quindi divisi, in modo che non si crei empatia, e non nasca la solidarietà che porterebbe alla lotta per il soccorso degli oppressi, perché uniti saremmo troppo forti non ci potrebbero controllare.
Ci mettono gli uni contro gli altri e si nutrono del nostro sangue. Sono loro, quelli che hanno sempre fame e sete, che non si saziano mai, sono i "prendi" , sono il cancro della terra, e sono maligni.
Religione e politica hanno lo stesso scopo: far credere alla gente qualcosa per fargli fare qualcosa che ti fa guadagnare potere e denaro senza usare la forza facendogli credere che sia per il proprio interesse e per quello dei propri simili.

sabato 6 settembre 2014

venerdì 5 settembre 2014

Luci in fuga

Quando vidi la luce
spegnersi nei suoi occhi
i miei persero un po’ della loro.
Come se un pezzo della mia anima
avesse colto l’occasione per fuggire via da me
e  andarsene per sempre con la sua non so dove.
Corsi subito alla finestra più vicina al letto e mi affacciai.
Con lo sguardo perso cercavo nel cielo ciò che non c’era più.

mercoledì 3 settembre 2014

I filo-anti-palestinesi

Per quel poco che c'ho capito io leggendo di qua e di la, il problema dei palestinesi non sono gli israeliani, ma chi continua ad usarli come carne da macello per i propri porci comodi e che continua a vivere in massima sicurezza e nel lusso più sfrenato.
I filo-palestinesi che si riempiono tanto la bocca con lo slogan "palestina libera" si dovrebbero rivolgere ad Hamas, non a Israele.
Possibile che gente cresciuta nel culto diritti umani e a cui è stata insegnata l'onta dell'olocausto, d'un tratto si schieri a favore di dittatori che si nutrono di terrore, uccidono omosessuali, mutilano donne, privano il proprio popolo di ogni forma di libertà reprimendolo e deprimendone lo sviluppo culturale, privano un altro popolo della sicurezza di montare su un autobus senza che un pazzo si faccia scoppiare in aria con lui, e che di nuovo nella storia sia l'ebreo il male??
Insomma, i veri responsabili del genocidio palestinese, dai loro lussuosi alloggi, dai loro superbunker, non hanno trovato giusto che mezza palestina sia stata venduta o regalata agli ebrei (a seconda delle varie teorie al riguardo), hanno fatto la guerra, l'hanno persa da quando l'hanno iniziata. Dovrebbero almeno concedere al proprio popolo di smettere di sanguinare e di ricominciare, ma la verità, è che non gliene frega un cazzo del proprio popolo, perché questa è gente che c'ha il suo tornaconto ed è completamente fuori dal mondo, e soprattutto non rischia di morire per le proprie scelte folli.

Allego un paio di articoli molto significativi al riguardo:

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=251&sez=120&id=32125

http://www.rightsreporter.org/lettera-aperta-a-chi-manifesta-per-la-palestina/

La danza della fottanza

Tanto presto o tardi, in un modo o nell'altro,arriverà il giorno in cui la vita ti fotte. È per questo che ogni giorno ti devi alzare e fottere la vita, fottere senza fottertene, con strafottenza, come se non ci fosse un domani. Ci vuole forza e coraggio, perchè è molto più facile farsi fottere e mandare tutto a farsi fottere stando a guardare gli altri che fottono anche per te pensando a quanto sarebbe bello fottere fino a quando non arriva il giorno in cui sei fottuto.

venerdì 29 agosto 2014

"Il catto-peccato di catto-vanità":

Se siete belli non datelo a vedere, vi invidieranno, anzi cercate di non essere troppo belli. 
Se fate del bene non fatelo sapere, sarete ipocriti.
Se avete fatto qualcosa di stupendamente intimo, non ne parlate troppo, oltraggerete la vostra intimità offendendo quella altrui.
Se avete fatto qualcosa di insensatamente divertente, state attenti a come ne parlate, perché non saprete prendere la vita sul serio.
Se siete intelligenti, non dimostratelo, sarete irrispettosi.
Se siete troppo veloci, rallentate, perché sarete incuranti di chi è rimasto indietro.
Se siete bravi a fare qualcosa, sappiate che c'è qualcuno che è molto più bravo di voi, risparmiatevi figuracce.
Anzi, fatevi un favore: tagliatevi le ali, segatevi le gambe, e mangiate merda, sarete più simili ai vostri confratelli, ed essi vi ameranno di più.
Se siete gli ultimi, umiliati e frustrati, gioite per questo, perché quando sarete un cadavere dentro una bara, ci sarà un paradiso che vi aspetta in cui sarete i primi.

mercoledì 27 agosto 2014

Una bella secchiata di "fatevi i cazzi vostri" calda calda dedicata ai denigratori dell'iniziativa "icebucket challenge sla"


Se qualcuno si stesse chiedendo se è giusto che si sappia o no quando si fa beneficenza, e se è giusto o no farlo con un "gioco" che possono vedere tutti, visto che su fb negli ultimi giorni ne ho lette di belle e di brutte al riguardo, infine ho deciso di dire la mia.

Non è forse peggio di cercare di apparire, cercare di apparire cercando di ostentare quanto si è migliori a non voler apparire? non è esso stesso un tentativo di apparire? Non è forse peggio di essere nella massa e farsi una risata il cercare di essere contro a priori rischiando di perdere così la propria oggettività e di cadere nel negativismo?
E' così mediocre fare qualcosa di bello e condividerlo e invogliare altri a fare qualcosa di bello?
Se è l'apparire stesso che serve a far nascere qualcosa di bello, perché è sbagliato apparire?
Sarebbe più giusto fare del bene nel silenzio, di nascosto, quasi vergognandosi, come rubando, invece di essere da esempio?
Non è anche l'arte uno dei mezzi per soddisfare il proprio egocentrismo apparendo?
Nel senso: alla fin fine è uno stupido gioco pure costruttivo. Se alla gente gli piglia bene così, che c'è di male? Poi penso ci sia decisamente di peggio tra tutti gli "ostentatori di apparizione" a giro per web e tv. Poi, se uno lo fa come investimento per farsi pubblicità a scopo di lucro e poi non gliene frega nulla è un viscido e un ipocrita, ma in fondo il problema è solo suo, anche perché tanto non lo potrà mai sapere nessuno se è
davvero così.
Detto ciò, nulla toglie che il fatto stesso che uno lo abbia fatto è comunque una cosa buona, anche se il motivo sbagliato, e lo scopo, in questo caso giustifica i mezzi: che uno lo faccia per solidarietà, perché si sente coinvolto emotivamente, che uno lo faccia per pubblicità, che uno lo faccia per egocentrismo, che lo faccia per dare il buon esempio, che uno lo faccia per farsi due risate o semplicemente per fare il coglione o perché gli piglia bene così. Forse è proprio questo il meccanismo che sta facendo funzionare sta cosa, e che l'inventore di sta cosa aveva in mente, e a quanto pare funziona.
Magari è anche giusto e bello che ci sia una voce fuori dal coro pronta a far notare ciò di sbagliato brutto o ingiusto c'è, e fortuna che c'è, perché c'è sempre bisogno di gente che non si faccia coinvolgere dal flusso e tenga fermo un punto di vista oggettivo sulla realtà, e lo condivida. Però secondo me a volte il rischio, quando attorno si vede solo merda, è che anche quel poco che c'è di buono rischia di essere interpretato come merda. Ma in questo caso, se si vede che una cosa brutta e sbagliata, dato che è priva di effetti collaterali se non la dimostrazione dell'egocentrismo(nulla di male ad essere egocentrici, è una caratteristica dell'essere umano, chi più chi meno, e a me piace), dell'ipocrisia e della pecoraggine collettiva, anche se sta cosa proprio ti fa schifo, vedi che porta comunque a un risultato positivo, che ben venga. no? io con gli anni, sto imparando che non c'è solo il bianco e il nero o un giusto o sbagliato, e che a volte il giusto e lo sbagliato convivono sotto lo stesso tetto in proporzione più o meno variabile, e a volte la verità assoluta non c'è, o se c'è è li nel mezzo, da qualche parte, e se infine la trovi, a volte non è la via migliore da percorrere. Poi si, è molto più eroica e a affascinante la figura non egocentrica di colui che fa del bene senza dimostrarlo.

E fino a qui sono stato diplomatico, perché i dubbi, purché rimangano dubbi e non insinuazioni sulle motivazioni altrui possono anche essere leciti.
Ma intanto, leggendo articoli a destra e manca, alcuni con tanto di video(peso) allegato, e le informazioni sull'argomento aumentano, inizio ad andare in loop, la testa si fissa sull'argomento, e quella cosa pulsante all'altezza dello stomaco inizia a formarsi, insieme al senso di oppressione al cervelletto. Ogni altro pensiero è escluso.
Eppure non capisco perché, non mi sono tirato la secchiata ghiacciata, non sono contro chi lo fa, in vita mia avrò donato poca roba e non so a chi, e non mi ricordo se l'ho detto a qualcuno o no, non ho parenti con malattie genetiche, non sono malato, non sono anti-specista, insomma, cosa cazzo c' entro io in tutta sta storia?? manco conosco dal vivo artistoni e i demagoghi opinionisti vari di cui leggo gli articoli!! Non sarò mica affascinato dalla demagogia a tal punto da addentrarmi nei suoi tunnel filosofeggianti proprio a 33 anni? La risposta è no! Avrei giusto una vita da vivere, un sacco di cose migliori da fare e il tempo richiesto è decisamente troppo, il risultato scadente e il guadagno nullo. Non sarò certo io a salvare il mondo, e soprattutto non facendo il social-opinionista sui social network che troppo spesso vengono usati come valvola di sfogo per frustrazioni e seghe mentali.

Chiudo fb, mi dico che è inutile, che tanto non sono nessuno e che di conseguenza nessuno mi ascolterà, che non me ne frega un cazzo, che non sono problemi miei, che sarebbero chiacchere al vento e che si sa che a lavare la testa all'asino è acqua, sapone, e tempo perso. Hanno già detto tutto quello che c'era da dire. Perché dovrei rincarare la dose?

Poi riapro fb, giusto per procrastinare ulteriormente i miei impegni. Sono il mago della procrastinazione, peccato non poterne fare una professione, sarei milionario.
Mi casca l'occhio su quel commento, poi su quell'altro, citazioni di quello e di quell'altro e penso: -ma quanto deve essere stronza la gente?
-Ne consegue che vengo posseduto dal demone del " ora ve le dico tutte come cazzo mi vengono anche se non so a chi se no sto male" e inizio a vomitare parole sulla mi tastiera per 6 re di fila come non ci fosse un domani, e questa volta senza diplomazia.

Possibile che uno non sia libero di fare una cazzo di donazione partecipando a un cazzo di "gioco" (gioco un cazzo, visto che richiama alla sintomatologia della sla, una malattia molto molto brutta) senza passare da: falso, ipocrita, pecora, tirchio, modaiolo, ecc.ecc.?? E che questo poveraccio che fino a un secondo fa pensava di aver fatto una normalissima opera di bene che doveva nascere e morire li senza tanto casino, stavolta pure divertendosi con i suoi amici, si ritrovi a leggere a giro infamie di tutti i tipi venga portato a doversi giustificare e a combattere con gente che gli rode il culo perché si sente migliore perché quando fa beneficenza non lo dice a nessuno? perché non è politicamente corretto?? perché secondo l'etica, soprattutto se sei un personaggio pubblico, è sbagliato? perché si spreca l'acqua?? perché c'è gli esperimenti per gli animali??
Quindi d'ora in poi occhio a farsi vedere quando fate beneficenza perché se si viene a sapere la vostra reputazione sarà rovinata per sempre! fatelo di nascosto, e che non si sappia a giro!

Cioè, se fai una cosa bella e ti fa stare bene tenertela per te bene, se fai una cosa bella e c'hai voglia di farla vedere a tutti bene uguali, c'è bisogno di giudicare essere giudicati per questo?
Ti sta sul cazzo la gente che si vanta delle cose belle e sei affascinato da chi fa del bene in silenzio? cazzi tua, c'è bisogno di infamarli? sfocia in questo la tua sete di giustizia?

A prescindere dal fatto che la gente si dovrebbe fare tre quarti di cazzi propri a priori, non mi potevo dimenticare di loro, sono dappertutto, alla posta, a lavoro, al supermercato, nelle famiglie, nelle palestre, al bar, nel tuo palazzo, per strada, ma danno il meglio di se sui mitici social network! Non puoi sfuggirgli! se sei preso bene e sprizzi positività, non li potrai mai contagiare, anzi, se mai il contrario, loro sono li, pronti a cercare di insinuarti il tarlo del negativismo, a farti notare quanta merda ci circonda, quando la vita sia una merda, e quanti pochi motivi hai per sorridere. Frustrati, infelici, depressi, arrabbiati, ciò che conta è LAMENTARSI! parola d'ordine: FARSELA PIGLIA' MALE. Già è difficile trovare un motivo per farsela piglià bene, questi te ne trovano 100 per fartela piglià male!!
Se uno per stare bene ed esprimere la propria individualità ha bisogno di ostentare quanto è furbo forte e figo nonché dotato di grande capacità di analisi e critica oggettiva nell'essere contro in ogni caso a priori e sempre, forse dovrebbe iniziare a porsi qualche domanda su se stesso e sui propri di problemi, magari tentando di risolverli.
Non credo che tutto sia merda o che tutto sia oro, e se c'è la merda, ne voglio anche parlare per vedere se magari c'è una soluzione, o semplicemente per un confronto,  capirla meglio, non la voglio ignorare, ma se c'è l'oro, voglio vedere pure quello e ne voglio gioire. E ti ringrazio, sia che tu mi faccia vedere la merda, sia che tu mi faccia vedere l'oro, perché sono avido e curioso di capire, di consapevolezza, di sapere.
Ma se vedi sempre oro, non sei né oggettivo né coerente, la tua vista è accecata dall'oro. Se vedi sempre merda, non sei né oggettivo né coerente, sei accecato dalla merda. Spesso oro e merda sono nello stesso posto e si mischiano inesorabilmente, ma non diventano la stessa cosa!
E secondo il mio modestissimo parere, coerenza e oggettività sono importanti quando esprimi un'opinione, al di la di quello che tu voglia comunicare.

Ho visto il confronto di una foto con secchiate d'acqua con quella di un bambino del terzo mondo che beveva da un tappino d'acqua con il chiaro messaggio che per fare sta raccolta fondi viene sprecata l'acqua che potrebbe essere utile alla sopravvivenza di bambini che stanno morendo di sete. Era un viscido fotomontaggio anche fatto schifosamente male. Vorrei far notare che una secchiata d'acqua è l'equivalente di una tirata di sciacquone, quindi non privano i bambini del terzo mondo dell'acqua per la loro sopravvivenza, o mancano loro di rispetto. Perché se pensate questo vi dico: cagate e lavatevi poco e non lavate neanche l'auto, perché c'è gente che muore di sete!! anzi, cagate e pisciate in un secchio e regalatela al contadino che ci fa concime, poi però di corsa a lavarsi nel fiume più vicino!Poi mi chiedo se questa gente mentre aspetta l'acqua calda mette la fredda in un secchio per riutilizzarla come sciacquone o si fa la doccia in 5 minuti o si lava i denti con il bicchiere o non ha mai fatto gabettoni o a pistolettate ad'acqua e magari sia pure in peso forma. Si signori, perché ogni kg di grasso in eccesso  che oltre tutto danneggia la salute portando malattie che verranno curate con la spesa pubblica, quindi è uno spreco disumano di cibo, (oltre che di soldi che in sanità già scasrseggiano), tutto cibo che di cui chi è in sovrappeso non ha mai avuto bisogno per vivere e che ha comunque deciso di mangiare trasformandolo in grasso mentre c'è gente che muore di fame. E poi mi chiedo se sta gente ha mai mandato una cassa d'acqua in beneficenza in Africa.

Qualcuno potrebbe obiettare dicendo che la sperimentazione animale non è indispensabile perché ci sono studi che riescono a ottenere buoni risultati senza, anche se ho i miei dubbi, a meno che non sperimentino direttamente sui malati.
Ma per sapere quale sarà la via migliore, se con o senza esperimenti sugli animali, probabilmente ci vorranno degli anni.
Sono d'accordissimo su quanto sia deplorevole usare animali come cavie da laboratorio, talmente d'accordo che mi ostino a non capire chi non mangia carne per amore degli animali ma si ciba di latte, latticini e uova sottratti ad animali detenuti in condizioni disumane, mentre la mia logica mi dice che se l'uomo non è fatto perla carne non lo è neanche per il latte, tranne quello materno per la cui digestione perdiamo gli enzimi crescendo, e le uova.
Queste persone scoraggiano la morte, ma foraggiano la schiavitù. Io fossi una vacca, preferirei morire piuttosto che essere munta a vita. Ma essere vegetariano, a parte questa incoerenza, non ha mai messo  in pericolo la
vita di nessuno, ed è comunque una scelta dettata dalla nobiltà d'animo.

Non mi sento di dire la stessa cosa per qualcun altro che nella sua scelta alimentare, mette sullo stesso piatto l'uomo e la vacca a pari valore, perdendo la propria umanità nella ricerca di non si sa quale strana forma di sadica giustizia. E il che potrebbe essere per certi versi affascinante a dirsi, ma non altrettanto a farsi, soprattutto quando su quel piatto c'è in gioco la vita.
Sto parlando degli anti-specisti. Avete presente i nazisti? peggio! almeno loro tra la propria madre e una vacca sceglierebbero di salvare la madre.
E' vero che la vita di alcuni uomini a volte vale meno di quella animale, è per questo che ergastolani o i condannati a morte, o ancor meglio, stupratori e pedofili sarebbero perfetti per essere utilizzati come cavie. Chiunque dovrebbe avere la possibilità di offrirsi volontario ed esser pagato per fare da cavia.
Ma la società odierna purtroppo non lo ritiene eticamente corretto, perché ritiene che anche i rifiuti umani hanno i loro diritti, e che non c'è il diritto a farsi del male più di quanto non sia legalmente consentito.
E ai signori anti-specisti consiglio vivamente: Quando ti dicono che c'hai un brutto male, se la scienza ha dovuto usare animali per trovare la cura per curarti, sii coerente, non curarti, crepa!
Se la tua inutile vita vale quanto quella di una gazzella, (che pure lei se potesse ti scriverebbe quanto sei malvagio e disumano a inveire contro una ricerca che può salvare vite della tua specie d'appartenenza), prenota subito una vacanza nella savana, ne potrai salvare una dandoti in pasto a un leone al posto suo, tanto per te è uguale! Per noi meglio! Se poi sei talmente tanto deluso dalla razza umana e ti senti talmente tanto inutile da preferire la sopravvivenza di tutte le altre specie alla tua, sappi che il motivo è perché gli animali sono gli unici, a parte l'uomo, la specie che tu odi, a non avere la parola per farti capire quanto sei inutile, e se interessarti al loro bene è l'unica cosa che ti fa sentire utile, probabilmente hai perso il tuo istinto di sopravvivenza, non sopravvivere oltre.
Se invece t'è rimasto un minimo di spirito di sopravvivenza ma pensi che non ci sia nessuna differenza tra te e un animale, smettila di vestirti, di cuocere il cibo, di guidare un'auto, di vivere in una casa, di usare qualsiasi cosa vada a batterie o a corrente, e vai a vivere in mezzo alla natura cibandoti di ciò che la natura ti offre, tanto se sei un animale come gli altri, non dovresti avere tanti problemi nel far ciò, no?

lunedì 4 agosto 2014

Adamo postappocalittico

Camminavo a passo lento, senza meta, ormai esausto, quand'è che a un tratto vidi una fattoria.
Il mio cuore si colmò di speranza, almeno fino a quando non capii che non vi era anima viva al suo interno.
Senza gas, senza elettricità, niente che potesse anche solamente somigliare a qualcosa per accendere un fuoco.
Il mio aereo, colpito dal nemico, si era schiantato la vicino, come per miracolo, ne uscii incolume,
erano giorni che non mangiavo, senza provviste non sarei andato molto lontano.
Erano tempi di guerra e fame quelli, e in molti si ritrovavano a fuggire in cerca di cibo per via delle strade che erano state fatte saltare in aria per tagliare i rifornimenti alimentari.
Tuttavia la fattoria non era disabitata da molto, c'era ancora del bestiame nelle stalle, e sembrava in salute.
L'acqua piovana rimasta nel secchio vicino la porta non bastò a placare i morsi della fame che si facevano sempre più violenti,
mentre cercavo di concentrarmi sul da farsi, sentì uno strano verso, coccodèè, coccodèè, guardandola pensai subito
all'ultimo pollo arrosto che mangiai al compleanno di mia madre, che buon profumo mi rammentò, non ci pensai su due volte.
La rioncorsi, la spennai, le ruppi il collo,  le strappai le carni a morsi mentre il suo sangue caldo mi scendeva veloce lungo il collo finendo sul colletto, fu dura resistere a quell'orribile sapore,
ma sarebbe servito a farmi sopravvivere.
Eppur non ero ancora sazio, allora presi l'uovo che ella aveva appena covato, lo ruppi, era ancora tiepido, lo bucai e ne succhiai il contenuto, cosi viscido e insapore, una sensazione a dir poco disgustosa, ma tenni duro, ne andava della mia sopravvivenza.
La fame non cessava ancora, ma ecco che un rumore a me non nuovo si fece strada nel silenzio,
muuuu, muuuu, rimasi in ascolto dicendomi, questa volta non sarebbe stato così facile, ma il premio non era da poco,
provai a ucciderla, calci e pugni, tentai con un bastone ma fu inutile, morsi la sua pancia, morsi con tutta la mia forza,
ma fu come mordere un divano, mentre guardavo in basso scoraggiato, le vidi spuntare da sotto l'enorme pancia,
rosa e gonfie, che grande idea, fu così che le ciucciai le tette per bere il suo latte, che colandomi sulla divisa si mischiò alle macchie di sangue.
Ma ancora la fame invece di diminuire aumentava.
Mi sentivo sempre più stanco e sentivo che qualcosa in me non andava, a cominciare dal mio alito, per finire nei miei ricordi.
Non capivo. Per tutta la mia vita mi ero cibato di queste cose, che mi sembravanocosì buone. credevo di sentirmi così bene quando le mangiavo.
La mamma mi diceva sempre che mi avrebbero fatto diventare grande e forte, e invece ora? Cosa c'era che non andava!?
Alzai lo sguardo al cielo disperato in cerca di una risposta.
Fu in quel momento che fui attratto da alcuni oggetti in controluce di forma sferica che ondeggiavano al vento, appesi a delle enormi e lunghe braccia deformi.
Osservai con più attenzione, era un albero stracolmo di mele.
Quando andavo a scuola, ne avevo visto uno ritratto in foto su un libro di storia.
La maestra spiegò che il melo era un albero in via d'estinzione, perché qualche secolo prima
la medicina moderna aveva scoraggiato il consumo di mele sostenendo che fosse dannosa per l'uomo.
Fu per questo che le grandi aziende agricole ne abbandonarono la produzione e solo alcuni contadini
continuarono a tenere in vita i pochi meli rimanenti.
Come poteva essere vero ciò?
L'intero mio essere vibrava di un'energia misteriosa.
I miei occhi si spalancarono di fronte a quello spettacolo che mi mozzò il fiato rubandomi ogni pensiero.
Il mio istinto prese il sopravvento, come se la mia mano fosse guidata da una forza primordiale più antica del mondo,la percepii in tutta la sua giustizia.
Ffinalmente sapevo cosa fare come non mai.
Ne colsi una, la più gialla e grossa, affondai i denti nella sua polpa e ne succhiai il suo dolce nettare.
La fame cessò definitivamente per la prima volta, l'energia tornò a scorrere in me come un fiume in piena,
e sentii un sorriso farsi strada sulle mie gote fin che gli angoli della bocca quasi raggiunsero le orecchie.
Il futuro ora non mi sembrava poi così tetro,e quel vuoto che da anni mi portavo dentro in un batter d'occhio si riempì di nuova consapevolezza. 

domenica 3 agosto 2014

Le domande giuste

Cercai la verità in una risposta, ma la trovai in una domanda, non sono mai riuscito a capire quale fosse la risposta, ma sapevo che era la verità, sapevo che era la domanda giusta.

lunedì 28 luglio 2014

"Crisi d'identità e di coscienza...roba da trentenni..."

"Crisi d'identità e di coscienza...roba da trentenni..."

Io parlo...scrivo...e poi ancora parlo...dispenso consigli e frasi fatte,
un collage di non so quali libri o film mi è capitato di vedere in vita mia e di cui non ho neanche più memoria,
I buoni e saggi equilibrati positivi consigli che non ho mai saputo seguire.
Poi arriva il buio, l'insonnia, non riesco a star fermo un attimo, cerco di non sprecare il mio tempo,
ho un sacco di cose da fare, obiettivi da raggiungere, e rilassarsi sarebbe imperdonabile, perchè il tempo stringe.
Ma è inutile, sono completamente assente a me stesso, incapace a concentrarmi su qualsiasi attività,
e ogni sforzo a ricordare un qual si voglia ricordo, sfocia inesorabilmente nel buio più totale.
L'oppressione di queste quattro mura non fa che alimentare questa condizione mentale che non posso sopportare oltre.
Mi appresto a uscire nel cuore della notte alla ricerca di non so che cosa.
Era una delle tante notti in bianco da qualche anno a questa parte, eppure qualcosa di diverso accadde.

Passando davanti allo specchio in camera da letto mi soffermai sulla mia immagine:
i segni dell'età che avanza, qualche capello bianco la, una ruga li, la pelle non è più quella di un fanciullo.

Ad un tratto sento una voce: -32 anni, non si torna più indietro-

Non riuscivo a capire chi stesse parlando, ero completamente solo.
Continuando ad osservarmi attentamente mi resi conto che quella voce non poteva che provenire dallo specchio,
immobile, mi guardava fisso, inquietante, con il volto in penombra
mi parlava senza muovere le labbra, lentamente, risoluto, con quel tono da fredda cinica sentenza,
un tono che non lascia spazio ad argomentazioni.
Ho pensato fosse un brutto scherzo della mente, troppi pensieri, una giornata lavorativa sin troppo intensa,
una boccata d' aria e in breve sarei stato di nuovo sereno nel mio letto.
Ma ecco che la voce incalzava:

-la strada che hai imboccato ti si è cucita nelle carni dei piedi ormai, legata da un filo metallico indistruttibile,
e i piedi fanno male e sanguinano, ma non puoi smettere di camminare,
gli avvoltoi volano già sopra di te, e i mangiatori di carogne ti inseguono già, seguono la scia di sangue, aspettano solo un momento di debolezza,
ti finiranno senza pietà, non ti puoi fermare, non puoi più tornare indietro, e se provi a cambiare strada adesso, "straapp", "riiipp", le cuciture ti scarnificheranno i piedi, sarebbe la fine per te-

C'ero proprio io la in quello specchio, ma non era la mia voce quella che sentivo, era diversa, e nonostante mi sforzassi di non ascoltarla, non riuscivo a farla tacere.

-hai sbagliato tutto! Non sai chi sei ne chi vuoi essere o chi eri, non sai cosa vuoi,
non sai perché, ne come, non sai dove andare ne da dove vieni, non sai scegliere un obiettivo
e se lo fai non riesci a portarlo a termine, hai fatto solo scelte sbagliate.
Ora sei debole, lento, pigro, non hai più la forza di virare e cambiare direzione,
di andare dove vuoi tu se non dove ti portano le circostanze.
Non riesci a credere più a niente, non riesci a innamorarti di niente e di nessuno,
il tuo fuoco è morto, l' anima spenta, sei gelido.-

Ad un tratto mi sentivo nudo come un verme, un freddo brivido saliva dalle mani al collo per poi scendere giù per la schiena.
D'istinto volevo fuggire, ma le gambe, come fossero tramutate in pesante cemento me lo impedirono.

-Stai scoprendo cos'è l'invidia, l'invidia per chi ce l ha fatta, perché stai prendendo coscienza che tu non puoi più.
Ti sei fatto incastrare, ti sei fatto fottere, nascosto dietro mille alibi, sempre pronto a dedicarti a qualcosa di improvvisamente importantissimo
che ti allontanava sempre più dai tuoi obiettivi, con il solo scopo di rimandarli per la paura di fallire nel loro compimento.
Non avresti sopportato che il risultato non fosse così perfetto come te lo eri immaginato, di scoprire che tu non sei diverso dagli altri, che tu non sei speciale, che sei uno schiavo qualunque.
Tu pensi che da un giorno all'altro farai qualcosa che ti farà cambiare vita, illuso! Una vita diversa si costruisce negli anni, non in un giorno! Stolto!
Zitto e cammina ora! E nutri la tua illusione, nutrila più che puoi, ma sappi  che è solo per colpa tua e tua soltanto se rimarrà tale.!-

L'irrequietezza lasciò il posto al turbamento, il senso di vuoto immotivato riempito dall'atroce sentenza di questa sorta di giudice infernale che era li, da qualche parte nel mio inconscio, pronto a condannare la mia indegna condotta.
Andai verso la porta, scendendo le scale di casa a passo svelto, avido d' aria, e tra me e me pensai rasserenandomi:

"Una passeggiata notturna mi schiarirà le idee, il sonno può aspettare, alla luce del sole il timore d'addormentarmi svanirà e il rumore dell'inquietudine sarà sommerso dal caos della città in movimento."

martedì 22 luglio 2014

schiavamente liberitù

Chiunque dovrebbe avere il coraggio e il potere di essere libero, da se stesso, dai propri sentimenti, dalle circostanze. Di immolare sull'altare della libertà i propri mostri, i propri affetti, i frutti di anni di sacrificio gettando tutto in un mare di sangue. Di non aver paura della solitudine, di non aver paura di perdersi nell'ignoto. Correre verso un muro, sbatterci contro, cadere, sanguinare, ridere e rialzarsi fiero con la faccia sporca e pulita. Al sicuro nella gabbia le sbarre finiscono con il diventare invisibili, ma sono sempre li, ferree, delimitano lo spazio vitale rendendoci quello che siamo, schiavi, schiavi innamorati della propria odiata schiavitù. v.r.